Più onde che punte: epilessia sul mare

“Sono 11 anni ormai dal primo giorno di imbarco e, finalmente con la giusta terapia, le crisi sono calate in maniera drastica. Anche Nave Italia, assieme a tutti i ragazzi che tuttora sento, mi aiutano a superare ogni avversità. Oggi dalla vita posso ritenermi soddisfatto e riesco, attraverso una buona terapia, ad avere meno crisi rispetto a prima”.

Ciò che dice Luca fa parte di una serie di testimonianze portate a bordo dal Prof. Federico Vigevano, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù di Roma, in occasione del suo intervento per il ciclo di seminari “Quality of Life”.

L’epilessia risponde ai farmaci, se presi tutti i giorni, obbligando bambini e adolescenti ad un controllo della malattia non facile da ottenere. Questo vuol dire cambiar abitudini di vita, porsi dei limiti, sviluppare paure, vivere con l’ansia che un episodio si ripeta.

Viene spontaneo domandarsi come possa una persona epilettica imbarcarsi, fare il bagno in mare, manovrare le vele, vivere con gli altri a bordo di un veliero? E poi ne vale la pena? Dopo 15 anni di esperienza sul mare la risposta è chiara nelle parole di Luca. Non sono opinioni, ma storie reali che convincono, tanto da essere state pubblicate sulla miglior rivista internazionale dedicata alla Epilessia.

I farmaci sono fondamentali, ma la qualità di vita che essi consentono, va curata, migliorata, incentivata, aiutata. Serve coraggio da parte di genitori e curanti, sia per affrontare le punte di un elettroencefalogramma, sia per fronteggiare le onde del mare, che solcate insieme sanno generare un nuovo benessere!

Ascolta l’intervento del Prof. Vigevano e  la testimonianza di Luca a questo link. 

Imbarco del 2014

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